Splendore

2022

Splendore è un esploso di La caduta dell’uomo (1510) di Albrecht Durer e de Gli Ambasciatori (1533) di Hans Holbein il Giovane: gli elementi, lì uniti, qui si atomizzano in singolarità di una installazione-quadro.

Se le due opere rinascimentali affrontavano la fine del sogno comunitario – la cacciata dei contadini dalle terre comuni – e l’ascesi del capitalismo calvinista, Splendore tratta il tema della “grande cecità”: quella di una umanità, la nostra, che, pur essendo in grado di prevedere gli esiti di fenomeni estesi e complessi quali il riscaldamento globale, la disuguaglianza economica, le tecnologie di guerra, sembra incapace di reagire.

Nell’era ultima del Capitalocene Adamo ed Eva sono fantasmi della fotografia originaria, circondati da paesaggi primigeni-terminali di una Terra aliena; di fronte a loro – o forse a noi – un’anamorfosi di Gadget, la prima bomba h, ferma al 0,025 sec. e, infine, sopra a tutto, uno specchio nero convesso, quello di Claude, di Richter, di Galla Placidia, quello di Caravaggio e delle vanitas fiamminghe, per continuare a guardare di spalle, condannati e condannabili, ma sempre parte del quadro: una vanitas della fine dell’impero.

STILL LIFE

2021

Still Life è un lavoro in fieri.
Composto da una installazione audiovideo di field recordings dei luoghi del terrore nazifascista e da un lavoro di arte pubblica si pone come fine quello di curare e promuovere il Documentario fotografico di Filippo D’Ajutolo: un album di 150 fotografie di partigiani uccisi scattate a rischio della vita nelle notti dell’occupazione straniera tra l’8 settembre 1943 e il 21 aprile del 1945.

TESTE NERE

2016

“Têtes noires” fu l’epiteto usato da Léopold Senghor in Négritude et civilisation de l’universel per riferirsi al nuovo popolo africano: un popolo in lotta per la riappropriazione delle terre e la celebrazione della propria negritudine.

Teste Nere un’opera in due parti: il rimosso della guerra di occupazione in Etiopia e del fascismo si svolgono tra un libro e un’installazione a parete.

L’ investigation board di immagini d’archivio, fotografie originali e testi non indaga

un delitto, è piuttosto la traccia di una leggenda che narra di un’insolita alleanza.

Il fake sincretico prende in prestito le parole di Sartre, Fanon, Sontag, Senghor e della Revue du Monde Noir per parlare di colonialismo, razzializzazione, emancipazione, Vudù e liberazione.

2016 – Teste Nere viene esposto alla Galleria San Fedele di Milnao in occasione della collettiva degli artisti vincitori del Premio S. Fedele per le Arti Contemporanee.
2018 – Il Manifesto dell’installazione è tra i selezionati di Cheap Festival e viene affisso in Via D’Azeglio a Bologna

LES RITALS

2016

Les Ritals è un libro sulla manipolazione della speranza, denuncia dell’orrore su cui si fonda l’Europa Unita. Les Ritals è una rivista che parla di un esodo fallito, di miseria,

discriminazione e razzismo. Ritals è il nome dispregiativo con cui, ancora adesso, alcuni francofoni chiamano gli italiani. Ritals è il nome con cui io ho voluto di ricordarli.

Dal 1946 al 1956 oltre 140.000 italiani emigrano verso le miniere belghe come merce di scambio tra nazioni sovrane in seguito all’Accordo Minatori-Carbone; di loro oltre 600 perderanno la vita nelle miniere belghe, 136 si spegneranno nel fuoco dei pozzi del Bois du Cazier di Marcinelle l’8 agosto 1956.

Attraverso la pratica del fotomontaggio ho mescolato immagini pubblicitarie, fotografie di famiglia e testi di leggi fraudolente per costruire una rivista che facesse il verso ai rotocalchi dell’epoca, che presentavano allora lo stesso paradosso estetico dei giornali di oggi, dove lusso e orrore convivono sullo stesso piano.

Ringrazio i figli orfani e le donne sopravvissute al disastro che mi hanno accolto in Abruzzo e che ancora oggi chiedono giustizia.

2016 – Les Ritals vince il Premio Rigamonti e ottiene il terzo posto al premio San Fedele per le arti contemporanee
‘ – viene selezionato ed esposto al Si Fest OFF di Savignano sul Rubicone

RINASCIMENTO

2013

Rinascimento è una riflessione sul ritratto.

Un lavoro che indaga le possibili comunioni tra pittura e fotografia, tra rinascimento e scuola di Düsseldorf, tra essere umano e mondo.

Testimonianza di un legame rotto la separazione tra volti e paesaggio non mira a suggerire soluzioni: quello che in pittura era il correlativo oggettivo, corrispettivo simbolico del soggetto, qui si stacca da ogni possibile interpretazione di senso, non restano indici; la natura vive tragicamente su di un altro piano. Rinascimento nasce come libro fotografico: in apertura, sopra l’immagine di una montagna russa, un manifesto di voci grida una dolce speranza di rinascita


2013 – Rinascimento viene selezionato all’Amsterdam UNSEEN Dummy book Award
2014 – Vince il premio Olivetti per le Arti Contemporanee
2015 – Collettiva presso la Black Box Gallery, Portland – Oregon
‘ – viene selezionato dalla casa editrice parigina Maria Inc. per fare parte della mostra
“Ping Pong: Conversation de 30 classiques du livre photo avec la jeune édition” presso la Bibliothèque
du Château d’Eau di Parigi; è parte della collezione permanente
2017 – In mostra personale presso CUBO Unipol di Bologna, a cura di Eleonora Frattarolo

STARS

2014

Una storia dimenticata può essere raccontata;
io ho scelto di liberarla.

STARS è un libro–cofanetto, una raccolta di collages d’amore.

Le immagini scientifiche provengono dall’archivio fotografico delle pazienti internate nell’Ospedale psichiatrico femminile dell’isola di San Clemente a Venezia dal 1873 al 1890 e dall’archivio open-source della NASA.

L’estetizzante violenza naturale delle immagini spaziali vuole trascendere quella umana per liberare nell’esplosione di materia colorata queste donne dolorosamente sconosciute.

I pieghevoli del photobook, una volta aperti, diventano dei poster da poter appendere alla parete proprio come facevamo con le stars di Hollywood per restituire a queste donne l’emancipazione che avrebbero meritato.

2017 – E’ tra i lavori esposti nella sezione “Young Talents” a cura dei giovani curatori della
Sandretto Re Rebaudengo presso Affordable Art Fair di Milano
E’ tra i lavori affisi per le strade di Bologna per Cheap Street Poster Art

SHH!

2015

Shh! è un photobook sulla morte.
Shh! è un lavoro inedito.